Gran Premio d’Italia: geni o scemi? #ItalianGP

Non c’è niente da fare, si vede che il luogo si addice all’amletica domanda. Due anni fa la questione era meramente acustica mentre durante lo scorso weekend il dubbio si è allargato ai temi più diversi.

Ad esempio, Kimi Raikkonen. Genio il sabato e scemo la domenica. Almeno questo è quello che hanno detto i vertici della Ferrari, visto che è stato dichiarato ufficialmente che l’entrata in funzione dell’antistallo sulla vettura del finlandese alla partenza del Gran Premio è stata dovuta ad un suo errore. Lo stesso pilota non era sembrato essere molto d’accordo con questa spiegazione nelle interviste del dopo gara e immagino che, successivamente, si siano chiariti. Sarebbe bello se lo chiarissero anche ai tifosi quello che è esattamente successo. Detto questo, sarebbe stato più elegante e corretto – ovviamente è soltanto il mio modestissimo parere – prima parlarne insieme al pilota e poi davanti ai microfoni. Ognuno però ha il suo modo di lavorare.

Ad esempio, il pubblico di Monza. Geniale/fantastico per l’entusiasmo dimostrato o scemo/vergognoso per i fischi ad Hamilton e gli applausi al momento del ritiro di Rosberg? Bisogna che ci si metta d’accordo. Si vuole un pubblico appassionato e caloroso? E allora si deve accettare tutto, anche quello che comporta una grande passione, vale a dire l’eccesso. Ciò non vuol dire che mi siano piaciuti i fischi ma fanno parte del gioco e della bellezza di un tifo unico al mondo, quello dei tifosi ferraristi. E poi i tifosi italiani sono sempre stati così. Lo sa adesso anche Vettel, che due anni fa ci sarà rimasto malissimo per i fischi ricevuti sul podio mentre oggi si è esaltato per gli applausi: scemi allora o geni oggi?

Ad esempio, le gomme. Geniali/gonfie come quelle della Ferrari o sceme/sgonfie come quelle della Mercedes? Su questo argomento non posso esprimere un giudizio perché non ho abbastanza elementi. Posso solamente dire che l’episodio mi ha ricordato quanto accadde ad Interlagos nel 2007 con la temperatura della benzina della Williams e della BMW, una vicenda che tenne col fiato sospeso la Ferrari visto che dal suo esito dipendeva la conferma o meno della conquista del titolo iridato da parte di Raikkonen. Allora ci fu anche una coda, con un appello presentato dalla McLaren che fu discusso alcune settimane dopo, almeno stavolta la conclusione è stata più rapida. Una cosa comunque è sicura: una maggiore chiarezza nella definizione di alcune procedure ma questo è un altro discorso. Peraltro, mi hanno fatto ridere quei commentatori d’Oltremanica che ancora parlano della FIA come Ferrari International Assistance: faccio fatica davvero a ricordare una decisione favorevole alla Ferrari in questo secolo…

Ad esempio, il modo di misurare il distacco della Ferrari dalla Mercedes. Da scemi/col binocolo come ha detto Arrivabene venerdì oppure da geni/col millimetro come ha detto ieri Marchionne? Magari col binocolo no ma analizzando il passo di Hamilton in gara – va detto che anche Rosberg, con un motore stracotto, non scherzava visto che stava riprendendo Vettel dopo essere stato il più penalizzato fra gli altri piloti dalla partenza mancata di Raikkonen – direi che è più verosimile la prima ipotesi, altro che pretattica. Ciò nulla toglie al grande lavoro fatto a Maranello in questi mesi, soprattutto sul motore, ma mi sembra chiaro che ci sia ancora molto da lavorare, soprattutto perché la Mercedes non sta mica ferma. Leggo che a Singapore saranno più vicini: dobbiamo soltanto aspettare pochi giorni e vedere. Questa è la bellezza della Formula 1: i proclami e le parole si misurano alla fine col cronometro.

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